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enrosadira

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The project starts from a reflection about the light, symbolized from the material with which the project will be developed: the neon, a light source but also a malleable material. The immateriality of the light and the physicality of the material, become a metaphor of the artistic process based on duality between rationality and uncounscious, intuition and method, convergence and divergence.
Optical phenomena arise from the interaction between material and light, as a result of peculiar atmospheric conditions, like rainbows, the green ray or Morgana fairy. Some events, like optical illusions, are provoked from human eyes, as erroneous interpretations of messages that derives from reality.
Enrosadira is a peculiar optical event specific of Dolomiti peaks, that mirror the sun light, above all during the sunrise and the sunset, when the peaks turn pink, because of their mineral composition, the dolomia (made of calcium carbonate and magnesium).

For the facade of Casso headquarter we assume an installation with two triangles, each composed by three neon (pink, orange and yellow, the colors involved in the phenomenon of the enrosadira), which recreate the figure of the Penrose triangle. The Penrose triangle is an impossible construction, which can only exist in two dimensional space, because it recreates the three dimensional optical effect of a triangle, which sides could not correspond, because they are formed by lines made by different perspective constructions. The triangle, a geometric shape that stands between the circle and the square, symbolizes an intermediate entity between the abstract and the matter that is perceived by our senses. It is could also be referred to the prism shape from which the ray of light is divided into its spectral components, but it could also be the icon of the mountain.
This project would create a connection between the specific place where it should be installed and its medium. The light of the neon becomes the echo, even if soft, of the natural light that shines upon Dolomiti, turning into matter.

Each triangle is composed by six shaped angle neon (of 60 degrees) and will measure 0.7 m (base) and 0.6 m (oblique side) approx. The neon will be colored in pink, orange and yellow, and they will have a diameter of 2.5 cm.

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Il progetto parte da una riflessione sulla luce, simboleggiata dal materiale con cui il progetto dovrà essere sviluppato: il neon, fonte di luce ma anche materiale malleabile. L’immaterialità della luce e la fisicità della materia, diventano una metafora del processo artistico fondato sulla dualità tra raziocinio e inconscio, intuizione e metodo, convergenza e divergenza.
Proprio dall’interazione tra materia e luce, nascono i fenomeni ottici, risultato di particolari condizioni atmosferiche, come l’arcobaleno, il raggio verde o la fata Morgana. Alcuni fenomeni sono generati dallo stesso occhio umano, come le illusioni ottiche, interpretazioni errate di messaggi provenienti dalla realtà.
L’ enrosadira è un particolare fenomeno ottico che interessa le cime delle Dolomiti, che per la loro composizione mineraria, la dolomia (contenente un composto di carbonato di calcio e magnesio), riflettono in modo peculiare la luce solare, soprattutto all’alba e al tramonto, quando le rocce si accendono di un rosa intenso.

Sulla facciata dello spazio di Casso, si ipotizza l’installazione di due triangoli composti ciascuno da tre neon di colore rosa, giallo e arancione (i colori coinvolti nel fenomeno dell’enrosadira), che ricreano la figura del triangolo di Penrose. Il triangolo di Penrose è una costruzione impossibile, che può esistere solo nello spazio bidimensionale, poiché ricrea l’effetto ottico di un triangolo tridimensionale, i cui lati non riescono a coincidere poiché formati da linee con differenti costruzioni prospettiche. Il triangolo, figura geometrica che si pone tra il cerchio e il quadrato, rappresenta un’entità intermedia tra la sostanza astratta e la materia che ricade sotto i nostri sensi. Può essere inoltre riferito alla forma del prisma da cui il raggio di luce si divide nelle sue componenti spettrali, ma anche all’icona stilizzata della montagna.
Questo progetto si propone di creare una connessione tra il luogo specifico in cui dovrebbe essere installato e il medium utilizzato. La luce creata dal neon diventa un’eco, seppur lieve, della luce naturale che irradia le Dolomiti, tramutandosi essa stessa in materia.

Ciascun triangolo sarà composto da sei neon dalla forma angolare (60 gradi) e misureranno 0,7 m (base) e 0,6 m (lato obliquo) circa. I neon saranno colorati di rosa, arancione e giallo, e avranno un diametro di 2,5 cm.

 

 

 

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colora

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COLORA (Rachele Burgato e Lorenzo Commisso) is a performative duo. The Zebra Crossing, the last project of the group, is a synesthetic experiment, an attempt to understand how the perception of a video image is influenced by a sound, and vice versa. The project peculiarity lays on the video selection, whose parts are edited following the sounds they produce. The videos are the recording of further performative acts, where instruments are played and objects are activated. It is so created a dialogue between the sound and the visual part of the performance, that gives life to a compositive plot always different. The research that the display would develop, stars from the study of the double, as a spatial, visual and perturb element.
COLORA (Rachele Burgato e Lorenzo Commisso) è un duo performativo. The Zebra Crossing, ultimo progetto live media del gruppo, è un esperimento sinestetico, un tentativo di comprendere come la percezione di un’immagine filmica viene influenzata da un suono e viceversa. La specificità del progetto risiede nella scelta dei video, le cui parti sono selezionate in base al suono che producono. I video infatti, sono registrazioni di ulteriori atti performativi, durante i quali vengono suonati degli strumenti o attivati degli oggetti. Si crea quindi un dialogo tra il reale e il fittizio della scena, tra video ed evento performativo, con un intreccio compositivo sempre differente. La ricerca che l’esibizione vuole sviluppare, parte dallo studio del doppio, come elemento spaziale, visivo e perturbante.

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Two Calls for Vajont is a double international contest of contemporary art that aims to develop a creative intellectual reflection, and with it a new cultural perspective, as well as innovative ideas, for the Vajont area. The artistic projects for the two artworks of “public art” to be made on the Vajont Dam (A Call for a Line) and on the front wall of the former elementary school of the Casso village, now New Venue of Casso (A Call for a Wall) will be gathered and published on this website. The winning projects will then be actually realized (see participate).

two calls for vajont è un doppio concorso internazionale d’arte contemporanea volto a sviluppare una riflessione intellettuale creativa, e con essa una nuova prospettiva culturale e d’idee per l’area del vajont. verranno in questo website raccolti e pubblicati i progetti artistici per due opere d’arte pubblica da realizzarsi sulla diga del vajont (a call for a line) e sulla facciata dell’ex-scuola elementare del paese di casso, ora nuovo spazio di casso (a call for a wall). I progetti vincitori dei due concorsi saranno in seguito realizzati (vedi participate).

Ministero dell'AmbienteFondazione Dolomiti Unesco Enel Fondazione Vajont Fondazione Bevilacqua La Masa MartFondazione Merz CCC Strozzina