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No Vacancy

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“When the pain is absent we may be afraid to try it, when the pain is bearable, we can be afraid to try it more intensive, when the pain is the maximum we are no more afraid of anything, and even the mystery of death can stand on the threshold of pain, to be able to still scare us. “

History will not forget, there will always be a day to cry, but that day is not today. From this observation, the work No Vacancy is a beacon of hope in the darkness of tragedy: it’s a neon installation on the roof of the Nuovo Spazio di Casso.

The purpose of this project is the same that art itself, that is, being able to connect distant and different realities. The only way to do this, is to be always open to innovations, just like the devastated Vajont area now, but without forgetting the past.
The idea of the sign is inspired by the old signs of Motels in the ’50s, but with an important difference: while the word “Vacancy” will always remain switched on to indicate the openness of welcoming people, ideas and proposals, the word “No” even if it’s part of the sign, will always remain off, as a reminder of the past events, but with the knowledge that the worst is over.
The sign, will be high about 1 / 1.5 m and long 10 m and will be positioned on the roof of the building, on the right, so it will have a greater visibility. The neon color will be white, and the word will be printed in capital letters, in a sans serif font to be defined.

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“Quando il dolore è assente possiamo temere di provarlo, quando il dolore è sopportabile possiamo temere di provarne di più, quando il dolore è massimo non abbiamo più paura di niente, e nemmeno il mistero della morte può resistere alla soglia della sofferenza, per poterci ancora spaventare.”

La storia non si dimentica, ci sarà sempre un giorno per piangere, ma quel giorno non è oggi. Partendo da questa riflessione, il lavoro “No Vacancy” è un faro di speranza nel buio della tragedia: un’installazione al neon posizionata sul tetto del nuovo spazio espositivo di Casso.

Scopo di questo progetto è lo stesso che ha l’arte stessa, cioè quello di riuscire a mettere in contatto realtà molto distanti e diverse tra loro. Per far questo, l’unico modo è dimostrarsi sempre aperti e disponibili alle novità, esattamente come vuole fare la zona devastata del Vajont, ma senza dimenticare gli accaduti trascorsi. Di qui, l’idea dell’insegna, ispirata alle vecchie insegne dei Motel anni 50, ma con una sostanziale differenza: mentre la parola “Vacancy” rimarrà sempre accesa ad indicare la disponibilità di accoglienza di persone, idee e proposte, la parola “No” pur facendo parte dell’insegna, rimarrà sempre spenta, a monito degli eventi accaduti, ma con la consapevolezza di aver superato il peggio.
L’insegna sarà alta circa 1/1,5 m e lunga 10 m e sarà posizionata sul tetto dell’edificio, indicativamente sulla destra in modo che abbia maggior visibilità. Il colore del neon sarà bianco, mentre la scritta sarà in stampato maiuscolo, di un font bastoni da definire.

 

 

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susanna bonetti

brescia
born on Valentine's Day in 1994, Brescia. After graduating from high school "A. Dal Prato" of Guidizzolo, she enrolled in the course of New Technologies at the Academy of Art LABA she's currently attending. She participates and collaborates in numerous projects and contests; in 2011 she realized a mosaic made with scraps of tiles for the town of Bergolo. She lives and works anywhere, but she aspires to have its own space to be shared with anyone.
nasce il giorno di San Valentino del 1994 a Brescia. Dopo aver conseguito la maturità artistica presso il liceo “A. Dal Prato” di Guidizzolo, si iscrive al corso di Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia d’Arte LABA che tutt’ora frequenta. Partecipa e collabora a numerosi progetti e concorsi sia scolastici che non; nel 2011 realizza per il comune di Bergolo un mosaico realizzato con scarti di piastrelle; vive e lavora dove le capita, ma ambisce ad avere uno spazio tutto suo da condividere con chiunque.

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Two Calls for Vajont is a double international contest of contemporary art that aims to develop a creative intellectual reflection, and with it a new cultural perspective, as well as innovative ideas, for the Vajont area. The artistic projects for the two artworks of “public art” to be made on the Vajont Dam (A Call for a Line) and on the front wall of the former elementary school of the Casso village, now New Venue of Casso (A Call for a Wall) will be gathered and published on this website. The winning projects will then be actually realized (see participate).

two calls for vajont è un doppio concorso internazionale d’arte contemporanea volto a sviluppare una riflessione intellettuale creativa, e con essa una nuova prospettiva culturale e d’idee per l’area del vajont. verranno in questo website raccolti e pubblicati i progetti artistici per due opere d’arte pubblica da realizzarsi sulla diga del vajont (a call for a line) e sulla facciata dell’ex-scuola elementare del paese di casso, ora nuovo spazio di casso (a call for a wall). I progetti vincitori dei due concorsi saranno in seguito realizzati (vedi participate).

Ministero dell'AmbienteFondazione Dolomiti Unesco Enel Fondazione Vajont Fondazione Bevilacqua La Masa MartFondazione Merz CCC Strozzina