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life

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The installation is freed from any historical/documentary reference, as it does not voluntarily and directly engage with the concrete structure and contextual aspects of the event. At the same time, symbolical elements are arranged randomly in the form of the artwork proposed, going beyond the mere simplicity of the object and pushing attention forward. It is a game and this is why the central theme of the work is childhood. The work deals with the early stage of life, the beginning of everything, when anything is possible. The project looks to the future, going beyond the past through the fluctuations of a dynamic active present.
LIFE is a site-specific installation.
LIFE è is a game called carousel seesaw.
LIFE is a hymn to life.
LIFE evokes childhood as an innocent pure time when being and tranquility are one with reality.
LIFE looks back on the early stage of life, when the motto anything is possible is central to our conscience, through the dimensions of dream and action.
LIFE is an object portraying action and reaction as sharing the same mechanisms and purposes; in time and space, conditions change simultaneously; opposite view points follow the same dynamics and identifying them is variable and relative, depending on perspective; before and after, up and down, high and low do not exist; everything is moving and happening at the same time as movement triggers.
LIFE is lightness.
LIFE is an image releasing and purifying the historical importance of events and turning the physical space hosting the installation into a dreamlike reality, as a mind room that is possible to visit only though the contemplation of that specific image in that specific place.
in LIFE, the work and context cooperate, come closer to provide the audience with a new image.
LIFE is a driving force for identity.
LIFE acts as a springboard for the viewer’s conscience, as he or she is pushed to project himself or herself into the experience of the artwork by freeing imagination and delving into the memory of a blissful dimension, which is suspended in a secret angle of everyone’s collective memory.
LIFE talks about fragility, the ongoing battle of the opposites, where the winner is the one that is able to seize the opportunities in equilibrium.
LIFE tells about how it is possible to swiftly fall into an empty or full space, into this or that dimension, without protection, anchorage or preparation.
LIFE is a productive non-place, where you can find anything but control; rather, here you have abandon, recklessness, complete loss of contact with the ground and common habits. Fostering this concept, there are colored balloons anchored to steel cables projecting from the arms of the posts; they are the ones ruling the mechanisms of this blissful seesaw, where all human matters might find their place.
LIFE tells about equilibrium and balances. Of time, man, things and space. Equilibrium as the scrap of time during which has been and will be are on the same line with is.
LIFE is a rhythm giving meaning to and connecting those scattered fragments of a discontinuous time that becomes circular.

Materials: Alluminum, enamel, steel cables, size: 18mt., Heavy: 250kg., colors: Red, yellow.

–

L’installazione è epurata da ogni riferimento storico/documentale ovvero volontariamente non si innesta in maniera diretta sugli aspetti concreti e contestuali della vicenda. Allo stesso tempo sono disseminati, nella forma dell’opera proposta, degli elementi simbolici che vanno al di là dell’apparente semplicità dell’oggetto e che spostano l’attenzione in avanti. Si tratta di un gioco e per questo il tema centrale dell’opera è l’infanzia. L’opera guarda alla prima parte della vita, l’inizio di tutto, in cui ogni cosa è possibile. Questo progetto guarda al futuro superando il passato attraverso le oscillazioni di un presente dinamico e attivo.
LIFE è un’istallazione site specific.
LIFE è un gioco che si chiama altalena carosello.
LIFE è un inno alla vita.
LIFE evoca il mondo innocente e puro dell’infanzia, in cui essere e leggerezza sono unica realtà.
LIFE guarda alla prima parte della vita, in cui il motto tutto è possibile appartiene al dominio stabile della coscienza, attraverso le dimensioni del sogno e dell’azione.
LIFE è un oggetto, in cui azione e reazione condividono lo stesso meccanismo e la stessa funzione; nel tempo e nello spazio, i cambiamenti di stato si verificano simultaneamente; punti di vista contrari fanno parte della stessa dinamica e la loro individuazione è variabile e relativa, a seconda della prospettiva; non esiste un prima e un dopo, un sopra e un sotto, alto e basso: tutto si muove e si verifica nello stesso istante in cui si accende il movimento.
LIFE è leggerezza.
LIFE è un’immagine che libera e purifica la dimensione storica degli eventi e trasformalo spazio fisico che ospita l’installazione, in uno spazio onirico, una stanza della mente che è possibile visitare, solo attraverso l’assunzione proprio di quell’immagine, in quello specifico luogo.
in LIFE opera e contesto cooperano, si stringono l’una all’altro, per fornire allo spettatore un’immagine nuova.
LIFE è motore d’identità.
LIFE è un trampolino per la coscienza dello spettatore che è spinto a vivere l’opera in maniera proiettiva ovvero tuffando l’immaginazione nel ricordo di una dimensione felice, sospesa per ciascuno, in un angolo segreto della memoria collettiva.
LIFE parla di fragilità; della costante lotta tra gli opposti, in cui vince, dura e sopravvive cosa e chi sa cogliere le possibilità dell’equilibrio.
LIFE racconta di come si possa scivolare velocemente nel vuoto o nel pieno, in una dimensione piuttosto che in un’altra, senza tutela, ancoraggio o previsione.
LIFE è non luogo del fare, in cui ogni cosa è tutt’altro che controllo, ma abbandono, incoscienza, piena perdita di contatto con la terra, con le certezze consuete; a rafforzare questo contenuto, palloncini colorati, ancorati a fili di acciaio che partono dai bracci delle due postazioni; sono loro a governare l’andatura di questa altalena felice in cui tutte le cose dell’uomo potrebbero essere sedute.
LIFE parla di equilibrio e di equilibri. Del tempo, per l’uomo, attraverso le cose, nello spazio. Equilibrio che è quella briciola di tempo, in cui è stato e sarà sono sulla stessa linea di è.
LIFE è un ritmo che riempie di senso e collega tra loro, i frammenti sparsi di un tempo interrotto, che diventa circolare.

Materiali: Alluminio, smalto, cavi di acciaio, misure: 18 mt., Peso: 250 kg., colore: Rosso, giallo.

 

 

modellino scala 1_500 (3)_tc

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abbamondi / ciannella

napoli
Marco Abbamondi, Naples 1974.
His research takes the form of a ‘physical’ relationship with the material, the object, and the elements to forge, manipulate, and merge. The fragility of existence is now the predominant theme of the work, which seek to highlight the action that the world has on things. In recent years he has exhibited his works in museums and galleries throughout the world.

Stefano Ciannella, Naples 1971.
He studied photography at Cfp. Bauer of Milan and collaborated with the Museum of Contemporary Photography, Villa Ghirlanda. He has exhibited his works in museums and galleries throughout the world; in 2012 he was invited to the 54th Biennale of Venice. The city, people, places, space, relationships, shape, and codes of language manifest and obscure the fixed points within his inquiry. His works are focused on 'sight'.


Marco Abbamondi, Napoli 1974.
La sua ricerca si concretizza in un rapporto “fisico” con la materia, con l'oggetto, con gli elementi da forgiare, manipolare, impastare. La fragilità dell'esistenza è oggi il tema predominante dei sui lavori, che cercano di evidenziare l'azione che ha il mondo sulle cose. Negli ultimi anni ha esposto i suoi lavori nei musei e gallerie in diverse parti del mondo.

Stefano Ciannella, Napoli 1971.
Ha studiato Fotografia al Cfp. Bauer di Milano e collaborato con il Museo di Fotografia Contemporanea, Villa Ghirlanda. Ha esposto i suoi lavori nei musei e gallerie del mondo; nel 2012 è invitato alla 54 Biennale di Venezia. La città, le persone, i luoghi, lo spazio, le relazioni, la forma, i codici del linguaggio manifesto e non manifesto sono i punti fermi della ricerca. Il suo lavoro è incentrato sul ‘vedere’.

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Two Calls for Vajont is a double international contest of contemporary art that aims to develop a creative intellectual reflection, and with it a new cultural perspective, as well as innovative ideas, for the Vajont area. The artistic projects for the two artworks of “public art” to be made on the Vajont Dam (A Call for a Line) and on the front wall of the former elementary school of the Casso village, now New Venue of Casso (A Call for a Wall) will be gathered and published on this website. The winning projects will then be actually realized (see participate).

two calls for vajont è un doppio concorso internazionale d’arte contemporanea volto a sviluppare una riflessione intellettuale creativa, e con essa una nuova prospettiva culturale e d’idee per l’area del vajont. verranno in questo website raccolti e pubblicati i progetti artistici per due opere d’arte pubblica da realizzarsi sulla diga del vajont (a call for a line) e sulla facciata dell’ex-scuola elementare del paese di casso, ora nuovo spazio di casso (a call for a wall). I progetti vincitori dei due concorsi saranno in seguito realizzati (vedi participate).

Ministero dell'AmbienteFondazione Dolomiti Unesco Enel Fondazione Vajont Fondazione Bevilacqua La Masa MartFondazione Merz CCC Strozzina