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Two Calls for Vajont: i vincitori / Two Calls for Vajont: winners

Andrea Nacciarriti – 90°cw

Dimitri Giannina – REMRITE/REWRITE

 

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Andrea Nacciarriti – 90°cw

Vincitore di a call for a line



  • Andrea Nacciarriti - 90°cw - Vincitore di a call for a line
  • Andrea Nacciarriti - 90°cw - Vincitore di a call for a line
  • Andrea Nacciarriti - 90°cw - Vincitore di a call for a line
  • Andrea Nacciarriti - 90°cw - Vincitore di a call for a line
  • Andrea Nacciarriti - 90°cw - Vincitore di a call for a line

La diga del Vajont è un elemento estraneo al paesaggio naturale in cui è inglobata, la sua presenza è traumatica e invadente. Nella percezione dei sopravvissuti alla tragedia del 1963, la diga rappresenta la ferita mai sanata con il luogo, con il paesaggio, con l’uomo e il suo spirito di sopravvivenza.

Il paesaggio, soprattutto dopo il disastro, ha modificato il suo naturale andamento, serrato dalla percezione del limite orizzontale invalicabile. La sua presenza impone un limite nella percezione, che è anche limite alla memoria, la quale è bloccata in un fermo immagine. Il confine tra terra e cielo è paradossalmente nascosto e occultato dal confine visivo della diga.

Il progetto ruota l’orizzonte sulla superficie della diga, la linea si stende verticalmente sul muro di cemento per tutta la sua lunghezza, una sequenza di plafoniere singole a LED stagne da 150 cm. La linea si illumina con il crepuscolare, rendendola profondamente visibile dal tramonto all’all’alba, quando la diga si oscura.

Il paesaggio segnato ridefinisce il suo movimento naturale, tracciando una spaccatura ideale sulla valle, un ribaltamento sulla percezione e sulla memoria, aspetti che hanno a che fare con i processo cognitivo dell’uomo nella rielaborazione di un qualsiasi evento.

Jerry A. Fodor, filosofo del linguaggio e scienziato cognitivo definisce in “the modularity of mind”, la struttura mentale come architettura funzionale, caratterizzabile in due differenti funzionamenti: quello orizzontale che ambisce a legittimare la prassi mentalistica popolare e quello verticale che ci aiuta a cavarcela nel mondo sociale.

Materiali: 68 plafoniere singole a LED stagne da 150 cm.
Installazione: sarà necessario un ancoraggio sospeso per l’installazione delle plafoniere con tasselli da muro.

 

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[ENG] The Vajont Dam is a foreign element to the natural landscape in which it is swallowed, its presence is traumatic and intrusive. In the perception of those that survived to the tragedy in 1963, the dam represents the scar that never completely healed with the place, with the landscape, with the man and his survival instinct.

Especially after the disaster, the landscape has changed its natural development, it’s tight by the perceived of the unassailable horizontal limitation. Its presence imposes a limit in the perception, which is also a limit to the memory like a freeze-frame, blocked memory. The boundary between earth and sky is paradoxically hidden and concealing from the visual boundary of the dam.

In the project the horizon is rotated on the surface of the dam, the line stretched vertically along the length of the cement wall, a sequence of single weatherproof fluorescent fittings 5 ft. long. The line lights up at nightfall, making it extremely visible from sunset to down, when the dam grows dark.
The marked landscape redefines its natural motion, it tracks an ideal rift on the valley, it is an overturning on the perception and on the memory, issues relating to the human cognitive processing about the reworking of any event.

Jerry A. Fodor, philosopher of the language and cognitive scientist, defines the structure of the mind as functional architecture, he assumes two different workings: on one side the horizontal faculties whose ambition to legitimise the popular mentalist practice and on the other side the vertical faculties that help us to manage in the social world.

Materials: 68 single weatherproof fluorescent fittings 5 ft.
Installation: it twill be necessary a suspended anchoring for installing the light fittings with wall plugs.






Dimitri Giannina – Remrite/rewrite

Vincitore di a call for a wall



  • Dimitri Giannina - Remrite-rewrite - Vincitore di a call for a wall
  • Dimitri Giannina - Remrite-rewrite - Vincitore di a call for a wall
  • Dimitri Giannina - Remrite-rewrite - Vincitore di a call for a wall
  • Dimitri Giannina - Remrite-rewrite - Vincitore di a call for a wall
  • Dimitri Giannina - Remrite-rewrite - Vincitore di a call for a wall

ReMrite è un nonsense, è l’errore ortografico e lo sbaglio di un alunno, dovuto alla disattenzione, all’ ignoranza, alla svogliatezza o magari solo alla fantasia di poter giocare con le lettere.

ReMrite è la M di quella frattura che dalle finestre delle scuole elementari si vede sul monte nel versante opposto ed è la W capovolta di “abbasso la scuola”.

ReMrite è la scritta che comparirà sulla facciata del nuovo spazio DC nei momenti antecedenti alle mostre/convegni, in quel tempo semplicemente interposto tra l’inutilizzo e l’utilizzo di questo spazio.

ReWrite è invece la parola che comparirà ogni volta che questo spazio riprenderà vita, è la correzione di uno sbaglio, è REWRITE, ossia riscrivere questo luogo con parole nuove, è la M di una tragedia o situazione che può venire ribaltata e “rivolta” verso nuove intenzioni, verso un nuovo cambiamento, è “W la scuola” ed il suo riutilizzo rivolto a tutti.

L’idea di questo progetto è semplicemente di capovolgere la M, forma, incisione, frattura che rappresenta la tragedia del Vajont e quindi di ribaltare l’atteggiamento ed il modo di vivere questa tremenda catastrofe, come quando da bambini frequentando la scuola con un semplice gesto si poteva trasformare M la scuola in W la scuola.

 

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[ENG] The word “ReMrite” is a nonsense, is the misspelling, the blunder of the pupil, something due to carelessness, ignorance, listlessness or simply to the fantasy of playing with letters.

“ReMrite” is the M-shaped fracture of the mountain on the opposite side of the valley and the inverted W of “down with the school”.

“ReMrite” is the word that will appear on the facade of the new space DC before the exhibitions and conferences, in the time frame interposed between the non-use and the use of this space.

“ReWrite”, instead, is the word that will appear every time that this space will resume life, it is the correction of a mistake, is a REWRITE, or rewrite this place with new words, is the “M” of a tragedy or a situation that can be overturned and addressed to new intentions, to a new change, is a “W (hooray) for school” and its reuse open to everyone.

The idea of this project is simply to overturn the letter “M”, the shape, the engraving, the fracture that represents the Vajont Dam tragedy and, by doing this, to overturn the attitude and the way of deal with this terrible catastrophe, like when we were children attending school and with a simple gesture we could turn “M (down with) the school” into “W (hooray for) school”.





 

 
Finalisti e nominati

A fronte di quasi 180 proposte giunte da tutta Italia e dall’estero, 75 furono i progetti finalisti selezionati (48 per a call for a line; 27 per a call for a wall).

Anche a finalisti e nominati abbiamo voluto riservare uno spazio.

Scopri i finalisti e i nominati di a call for a line

Scopri i finalisti e i nominati di a call for a wall




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Restart Logo

Twocalls_restart, riparte Two Calls for Vajont. Le iniziative previste.



Il Concorso Artistico Internazionale Two Calls for Vajont è stato avviato da Dolomiti Contemporanee (DC) nel 2014, raccogliendo una sollecitazione dell'amminstrazione comunale di Erto e Casso.

L'idea centrale è stata quella di realizzare una piattaforma di riflessione sul paesaggio umano del Vajont, incentrata su una visione rigenerativa, ovvero su una proiezione costruttiva, e non sulla commemorazione della Tragedia del 1963.

Questa visione è stata affidata alla cultura e all'arte.

La piattaforma è stata aperta al territorio, con l'inclusione di numerosi soggetti: amministrazioni e istituzioni, locali, nazionali, internazionali, e di alcune aziende private.

il Concorso è stato dotato di una Giuria Internazionale.

Il Nuovo Spazio di Casso, riaperto e gestito da DC fin dal 2012 quale Centro per la Cultura Contemporana del Paesaggio e della Montagna, ha funto da subito da base operativa e centro di emanazione di Two Calls.

Quasi 200 le proposte artistiche raccolte attraverso le due call.

Ora, da dicembre 2020, con Twocalls_restart, si entra nella fase finale, che condurrà (2021) alla realizzazione dei due progetti selezionati, 90°cw, di Andrea Nacciarriti, e Remrite-rewrite, di Dimitri Giannina.

Twocalls_restart è possibile grazie alla collaborazione tra DC e l’Associazione Culturale ETRAR.T.E. (Rinascita Territoriale Espressiva), e alla Legge regionale del Friuli Venezia Giulia 8 luglio 2019, n. 10, Giornata in ricordo della tragedia del Vajont e del riconoscimento Memoria del Vajont, Manifestazione di interesse per l’anno 2020.

Tra le iniziative previste, la realizzazione dei progetti esecutivi delle opere vincitrici; una mostra online con una selezione dei progetti finalisti; alcuni incontri pubblici (2021), che mirano al coinvolgimento di comunità locali e pubblico; la partecipazione ad un'importante Rassegna Internazionale (2021) incentrata su Resilienza e sostenibilità, valore dell'arte pubblica nell'ambito della rigenerazione territoriale.



Twocalls_restart relaunches the Two Calls for Vajont International Competition, starting it towards the realization of the winning works.
The new phase is possible thanks to the collaboration between DC and Etrarte, and to a contribution from the Friuli Venezia Giulia Region.




02web
andrea nacciarriti
90° CW
tra-le-linee_7 resize
le dantec / grazioli
tra le linee
crosara2
giulio crosara
sign of shine
Tessarollo_3
silvano tessarollo
I
don't know where when how
waterwall1
luigi ferretti
waterwall
rendering_1
petripaselli
linee di sedimentazione
1r_tav 1 concept
milocco/ragona/di loreto
the new neume
04_high
pavarin / mansutti
balloons
vajont_00
serena marzari
window
4manuelurrazzaline resize
manuel urrazza
Bridge over troubled waters
1_r
dimitri giannina
2linee
natura convessa 1 resize
lcg-spa
natura convessa
chromo_parentesi chiusa 01_r
chromo
parentesi chiusa
03
michele bazzana
ricet
faber2 resize
marina menti
faber
3 resize
rossa / bonadiman
above the line
filippo corazza_line
filippo corazza
qui vive
1.view daytime
zanotto / piantoni
the breath of the heart wall
virigina zanetti
virginia zanetti
come quando sorge il sole
1 TUTTI I MIEI NOMI - ALL MY NAMES resize
tiziana pers
all my names/tutti i miei nomi
02 LINE_Sanson
flavio favelli
gelati sanson
A12_linea_05 resize
a12
Gli alberi camminavano
07 web resize
marta allegri
orti in vaso
Materia_riflessiva02
rosa / ricci
materia riflessiva
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moradavaga
sfumature
zanella3
alex zanella
l'acqua e lo spazio misurano il tempo
simone cametti project
simone cametti
Richiesta dismissione operativa dell’impianto
sandra hauser_a call for a line
sandra hauser
reprogramming disneyland
the slightly different tour
immagine_7_tc
giorgio cazzulani
esercizio di lettura
Twocalls_LINE_Cozzarini_Tutta_04
cozzarini / tutta
invisible cinema
modellino scala 1_500 (6)_tc
abbamondi / ciannella
life
Vegetable Wall  6
simoncini / tangi
Plantwall
bielece 006 resize
costarocosa
bielece
Freti-Vajont-line3 resize
nicoletta freti
vajont da colorare
marco andrighetto
Il segreto di Mandrake
8 DELENDA4_low
stefano cagol
Delenda Vajont
picture 2
nan / moras
voce
tra1
clara luiselli
Tra (Between)
5-Prototipi
silvia vendramel
Misura
01
stefano ravani
e quindi uscimmo a riveder le stelle
Panzarini_03_578x315
emmanuele panzarini
time line
M-V image1
Alessandro Dal Pont
M-V
Tavola4_Uomo Narrante_low
giulio rossi
dispositivo per piccole favole
01piccola
Luca Chiesura
Rimendo
project_cover
carlo alberto andreasi
the ghost line
Pierluigi Slis, Point 2 - twocalls - line
Pierluigi Slis
Point
twocalls_line_view_I
Alexandros Papathanasiou
I AM NEVER WHERE I WANT TO BE
antonello ghezzi - line
Antonello Ghezzi
senza titolo


rewrite giorno_r
dimitri giannina
remrite/rewrite
nuovo spazio di casso_foto giacomo de donà
monica biancardi
ritratti
Riflessione estatica_Vista dal basso_rendering_Daniela Di Maro
daniela di maro
Riflessione estatica
Frontale 7x2 m
simone cametti
vajont
wall_2
petripaselli
senza titolo
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giovanna repetto
impronte
coloramodello
colora
enrosadira
Wall 3
susanna bonetti
No Vacancy
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a12
Nuova Casa di Casso
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matteo attruia
souvenir
circolare02
marina menti
circolare
isabella pers img 2 resize
isabella pers
da un punto qualsiasi
3 - the wind
maya zignone
the wind
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katarina tomić
Belvedere
2
kindergarten
(turn) on
D
giorgio pirolo
il tetto fantasma
ambrosino5
antonio ambrosino
Con la testa tra le nuvole
ma con i piedi nella
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studio emfa
riflessione di sguardi
missing letters_1
alessandro dal pont
missing letters
fig_4
devecchi iera paulon
PLAY
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Tav 4 ( Immagine di presentazione)
matteo mizzaro
La luce dei fatti
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dario imbò
here now
wall_1aDay
corrado zeni
shoots and roots
michael rotondi, cascias_1
michael rotondi
cascias
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max uberti
Loved Space
SHAFT1-578x315
pierluigi slis
Shaft
3
antonello ghezzi
gratis


Visions, projects, projections from Vajont

Nuovo Spazio di Casso
[...]

November 20th, casso – Visions, projects, project...

Friday, August 6th 2021, 3 – 6 PM, panel:

Dolomiti [...]

August 6th – DC at the Biennale: cogeneration of ...

Tuesday, June 15th 2021, 2 – 4 PM, webinar panel:

two calls for vajont: fase _restart.
Vajont: [...]

June 15th – Vajont: re-action, design, resilience

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TWO CALLS

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Two Calls for Vajont is a double international contest of contemporary art that aims to develop a creative intellectual reflection, and with it a new cultural perspective, as well as innovative ideas, for the Vajont area. The artistic projects for the two artworks of “public art” to be made on the Vajont Dam (A Call for a Line) and on the front wall of the former elementary school of the Casso village, now New Venue of Casso (A Call for a Wall) will be gathered and published on this website. The winning projects will then be actually realized (see participate).

two calls for vajont è un doppio concorso internazionale d’arte contemporanea volto a sviluppare una riflessione intellettuale creativa, e con essa una nuova prospettiva culturale e d’idee per l’area del vajont. verranno in questo website raccolti e pubblicati i progetti artistici per due opere d’arte pubblica da realizzarsi sulla diga del vajont (a call for a line) e sulla facciata dell’ex-scuola elementare del paese di casso, ora nuovo spazio di casso (a call for a wall). I progetti vincitori dei due concorsi saranno in seguito realizzati (vedi participate).

Ministero dell'AmbienteFondazione Dolomiti Unesco Enel Fondazione Vajont Fondazione Bevilacqua La Masa MartFondazione Merz CCC Strozzina